Ho un rapporto difficile, con i concorsi: ogni tanto partecipo e, a pensarci davvero, non so bene perchè. 

Ogni tanto nel senso di una volta all'anno, e non tutti gli anni... 

E non so bene  perchè lo faccia, dato che poi (quasi sempre) mi lamento per mesi dell'esito tra considerazioni rivolte alla giuria che non ha fatto bene il suo lavoro e ipotesi di complottismo di vario genere... Persino se mi capita di vincere ho delle perplessità!

Certo, è difficile rinunciare al prestigio di poter dire: ho vinto qui, ho vinto là... Ma non credo sia solo questo aspetto ad attrarmi, nei concorsi. Piuttosto credo che sotto sotto ci sia un pensiero che ho deciso di togliermi (ormai comincio ad avere una certa età!) cioè che, sottoposta al giudizio di una giuria qualificata, la mia poesia potrebbe essere presa sul serio. Come se (ancora!!!) cercassi un' autorizzazione in carta bollata a definirmi poeta.

Questo perciò è l'ultimo, mi sono detta. Forse farò come Zeno Cosini, con l'ultima sigaretta, forse manterrò fede al mio proposito...

E comunque, come è andato questo ultimo concorso?

Non ho vinto, no, ma sono risultata tra i segnalati di entrambe le categorie per cui avevo concorso (Raccolta inedita, Poesia singola inedita).

Vorrà dire qualcosa?

QUI gli tutti gli altri e le altre, vincitori e segnalati.